Chi fa affidamento solo sul primo e sul secondo pilastro rischi di avere lacune di reddito – e non solo durante la vecchiaia, bensì anche per quanto riguarda i rischi della vita incapacità di guadagno e decesso.
Incapacità di guadagno: chi è permanentemente ammalato o addirittura diviene invalido, a seconda della situazione deve mettere in conto di subire ingenti perdite. Queste lacune possono essere colmate con un’assicurazione privata in caso di incapacità di guadagno.
Anche in caso di decesso è importante tutelare il/la partner o la famiglia, affinché possa per esempio continuare a vivere nell’attuale casa. A seconda della situazione, si percepiscono solo prestazioni limitate dal primo e secondo pilastro. In particolare le coppie conviventi sono svantaggiate nel nostro sistema previdenziale. In tal caso, il capitale in caso di decesso di un’assicurazione Rischio Vita può essere un importante cuscinetto di sicurezza per i superstiti.
I nostri consigli:
Le principali differenze tra una soluzione del terzo pilastro bancaria o assicurativa risiedono nella protezione contro i rischi per voi e la vostra famiglia, nel vostro obiettivo di risparmio e nella durata contrattuale.
Protezione contro i rischi per famiglie e obiettivo di risparmio
Con un’assicurazione stipulate un contratto assicurativo nell’ambito del pilastro 3a. Questo contiene una copertura assicurativa in caso di incapacità di guadagno e/o decesso. Ciò significa che, in caso di incapacità di guadagno, la vostra assicurazione verserà per voi il contributo annuo dovuto nel pilastro 3a. In questo modo continuate a risparmiare per il pensionamento, anche se non potete più lavorare. A seconda della soluzione previdenziale scelta vi sarà versata anche una rendita per incapacità di guadagno fino al pensionamento. In questo modo raggiungete comunque il vostro obiettivo di risparmio definito. Nella peggiore delle ipotesi ai superstiti viene corrisposto un capitale in caso di decesso. I vostri cari sono protetti almeno dalle conseguenze finanziarie di questa disgrazia. Questa copertura assicurativa viene pagata da voi con parte del vostro premio.
Se aprite il vostro pilastro 3a presso una banca, il focus principale viene posto sul processo di risparmio. Voi e/o la vostra famiglia non siete protetti dalle conseguenze finanziarie di un’incapacità di guadagno o di un caso di decesso. Se non siete più in grado di lavorare, non potete nemmeno versare nel pilastro 3a. E non raggiungete il vostro obiettivo di risparmio.
Durata contrattuale
Il contratto assicurativo nel quadro del pilastro 3a ha sempre una durata fissa, che dura per lo più fino al raggiungimento dell’età di pensionamento ordinaria. Voi vi impegnate a versare regolarmente un determinato importo nella polizza del pilastro 3a.
Dopo il terzo anno assicurativo avete tuttavia la possibilità di interrompere i pagamenti per un periodo da uno a tre anni. La copertura assicurativa non decade. Ciò significa che voi continuate a essere coperti completamente, se per esempio vi prendete una pausa per dedicarvi a vostro figlio o se siete all’estero. L’unica conseguenza è che il vostro obiettivo di risparmio si riduce nella misura dei contributi non versati nel periodo di interruzione.
Come prima cosa dovreste sfruttare al massimo il pilastro 3a, perché i contributi detraibili non vengono sommati ma decadono alla fine dell’anno. I possibili riscatti nella cassa pensioni invece non scadono e voi potete colmare le lacune nella cassa pensioni anche l’anno successivo.
Tenete presente che i riscatti nella cassa pensioni tre anni prima del pensionamento hanno un effetto sul modo in cui potete percepire i vostri averi della cassa pensioni. Concretamente, in questo caso sareste costretti a percepire il vostro avere come rendita. In caso di prelievo forfettario, l'imposta risparmiata sull'acquisto viene recuperata.
In combinazione con il primo pilastro, la previdenza professionale ha lo scopo di assicurare il tenore di vita abituale durante la vecchiaia, in caso di invalidità o decesso. Nel secondo pilastro versano i collaboratori e i datori di lavoro, di norma in parti uguali (il cosiddetto finanziamento paritetico). A differenza del primo pilastro, per ogni assicurato viene risparmiato e remunerato un proprio capitale di vecchiaia – tuttavia il 56 percento della popolazione svizzera non ne è consapevole. Non conta l’avere della cassa pensioni come facente parte del proprio patrimonio, sebbene per molte persone rappresenti addirittura la maggiore quota patrimoniale.
Nelle imprese sono assicurati obbligatoriamente contro i rischi invalidità e decesso tutti i collaboratori con un salario annuo AVS superiore a CHF 21’510 dal 1° gennaio successivo al compimento del loro 17° compleanno. A partire dal 1° gennaio successivo al compimento del 24° anno di vita, sono assicurate in aggiunta anche le prestazioni di vecchiaia. possono assicurarsi in via facoltativa: i lavoratori indipendenti, le persone con un salario annuo inferiore a CHF 21’510, le persone con più datori di lavoro.
Per molte persone, la previdenza professionale è il pilastro più importante nella previdenza per la vecchiaia. Ma ormai da molto tempo si trova ad affrontare grandi sfide. Per questo vi sono tre motivi: innanzitutto le persone ormai raggiungono età decisamente più elevate rispetto agli anni in cui è nata la previdenza professionale. In secondo luogo, da più di dieci anni regna un livello di tassi bassi, quindi investendo l’avere di vecchiaia si ottengono rendimenti decisamente peggiori. L’interesse come «terzo contribuente» accanto a collaboratori e datori di lavoro non è quindi più in grado di svolgere il suo compito. Il terzo motivo risiede nel fatto che le rigide disposizioni di legge portano a maggiori garanzie – sotto forma di aliquote di conversione troppo elevate e promesse di interesse irrealistiche. La conseguenza: si formano lacune di finanziamento delle rendite, che non sono così semplici da colmare. Gli istituti di previdenza devono finanziarle con una parte non indifferente dei redditi di investimento realizzati con i contributi dei lavoratori e ridistribuire i rendimenti degli investimenti a favore dei pensionati. Scoprite quanto fortemente siete interessati da tale ridistribuzione e cosa potete fare per contrastarla.
Prelevare anticipatamente il capitale di vecchiaia nel secondo pilastro
Il vostro avere della cassa pensioni appartiene a voi, ma può essere prelevato anticipatamente, ovvero prima del pensionamento, solo in tre casi speciali: se volete acquistare una proprietà di abitazione, se volete avviare un’attività indipendente o se lasciate definitivamente la Svizzera.
Potenziale di riscatto nel secondo pilastro
La previdenza di molte persone è caratterizzata da lacune contributive – perché hanno studiato per molto tempo, hanno vissuto all’estero o hanno fatto una pausa per dedicarsi al proprio figlio. Molti non ne sono nemmeno consapevoli. Perfino un aumento di salario offre del potenziale per adeguare le prestazioni dell’assicurazione al nuovo salario anche in modo retroattivo. Chi versa volontariamente denaro aggiuntivo può compensare le lacune contributive, migliorare la prestazione di vecchiaia e al contempo ridurre il proprio carico fiscale. Perché la somma di riscatto può essere detratta direttamente dal reddito imponibile nella dichiarazione di imposta. L’attuale potenziale di riscatto è indicato nel certificato di previdenza. Poiché oggigiorno quasi tutte le casse pensioni funzionano secondo il cosiddetto primato dei contributi, i riscatti per incrementare la futura rendita di vecchiaia hanno acquisito maggiore importanza.
La previdenza statale costituisce con l’assicurazione per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità (AVS/AI) il 1° pilastro nel sistema previdenziale svizzero. L’obiettivo del primo pilastro consiste nell’assicurare il minimo esistenziale per pensionati, invalidi e superstiti. Se le prestazioni dell’AVS e dell’AI non sono sufficienti a garantire il minimo esistenziale, la persona interessata riceve in aggiunta delle prestazioni complementari (PC). Il primo pilastro viene finanziato nel sistema di ripartizione. Ovvero i lavoratori e i datori di lavoro versano mensilmente dei contributi con i quali vengono pagate le rendite di oggi.
Sono assicurate: