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EDITORIALE
Gentili imprenditrici e imprenditori,
Lunghe interruzioni di cor- rente, gravi terremoti, attacchi informatici: quanto è preparata la Svizzera a gestire questi rischi? Cosa ci insegna la pandemia di coronavirus, che speriamo di poterci lasciare alle spalle il prima possibile, e cosa possono fare le aziende per prepararsi in modo ottima- le a questi rischi?
Prima di rispondere a queste domande, desidero raccontarvi una storia di suc- cesso svizzera. Come comunità abbiamo affrontato in modo esemplare le con- seguenze finanziarie del grande rischio «pericoli naturali». Con l’assicurazione contro i danni causati dagli elementi naturali e il relativo pool, dal 1953, grazie all’iniziativa del settore assicurativo pri- vato, esiste una soluzione che consente a tutti di assicurare in modo completo i pericoli naturali a un prezzo accessibile. L’assicurazione contro i danni causati dagli elementi naturali beneficia di una doppia solidarietà. Da un lato tutti gli as- sicurati pagano un prezzo unitario per la loro protezione, indipendentemente che vivano in una regione particolarmente
a rischio o meno. Questo garantisce un premio accessibile per tutte le persone e aziende. Dall’altro lato gli assicuratori suddividono tra di loro l’onere dei sini- stri. In questo modo si garantisce che possano essere assicurati anche i rischi nelle regioni particolarmente esposte
ai danni causati dagli elementi naturali. Solo in questo modo è stato possibile introdurre l’assicurazione contro i danni causati dagli elementi naturali e fare in modo che trovasse un’ampia diffusione.
Nel caso di una pandemia come quella del Covid-19 la situazione di partenza
è diversa. I sinistri si verificano in tutto
il mondo, contemporaneamente e in grande quantità. I rischi non possono più essere diversificati come le catastrofi naturali – viene così reso inefficace un principio assicurativo di primaria impor- tanza. Mancano i valori che servono, sulla base delle esperienze passate, per
effettuare una classificazione tariffaria. La riassicurazione, sia quella tradiziona- le sia quella alternativa, non è possibile.
Come è equipaggiata la Svizzera
contro le conseguenze dei terremoti?
Il messaggio principale è: i terremo-
ti non sono coperti dall’assicurazione contro i danni causati dagli elementi naturali e sono coperti dall’assicura- zione stabili obbligatoria solo in misura insufficiente. Il pool svizzero specializ- zato in terremoti mette a disposizione per ciascun evento solo due miliardi di franchi. Si tratta soltanto dell’un permille del valore di tutti gli edifici, i loro con- tenuti e le infrastrutture della Svizze-
ra. Ciò significa che molte aziende e privati sono terribilmente sottassicurati. Un forte terremoto potrebbe mette-
re a repentaglio la loro esistenza.
Sebbene non prescritta, riteniamo che una copertura completa del rischio di terremoto sia opportuna. Qui entrano
in gioco le assicurazioni private come Zurich. Le PMI e i privati possono e devono colmare volontariamente questa lacuna di copertura assicurando gli immobili, l’inventario aziendale o la mobilia domestica contro i gravi danni finanziari dei terremoti.
Negli ultimi anni si è manifestato un nuovo importante rischio soprattutto per le PMI, che sta assumendo dimensioni sempre maggiori: gli attacchi informatici. L’arma migliore per respingere questi at- tacchi è la prevenzione. Mentre le grandi aziende stanno già provvedendo con i reparti IT interni, tra le PMI è importante
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