- Quando è ammesso un aumento dell’affitto?
- A quanto può ammontare l’aumento del canone di affitto?
- Forma e termini: ecco come va comunicato l’aumento del canone di affitto
- Cosa fare in caso di aumento del canone di affitto?
- Quando avete diritto a una riduzione del canone affitto?
- Come richiedere una riduzione del canone di affitto
- Supporto competente da parte dell’assicurazione di protezione giuridica Orion
Quando è ammesso un aumento dell’affitto?
I locatori possono aumentare il canone di affitto solo a determinate condizioni. Le ragioni più comuni e consentite dalla legge sono le seguenti:
- Aumento del tasso d’interesse di riferimento: il tasso d’interesse di riferimento viene fissato trimestralmente dall’Ufficio federale delle abitazioni (UFAB). Se esso aumenta, il canone di affitto può essere adeguato in proporzione.
- Inflazione generale: i locatori possono trasferire sul canone di affitto fino al 40% del tasso di inflazione. È determinante a tal fine l’andamento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo.
- Aumento dei costi: l’aumento dei costi di esercizio o delle spese di mantenimento può giustificare un incremento del canone di affitto, a condizione che sia documentato in modo specifico.
- Investimenti finalizzati all’aumento di valore: dopo ristrutturazioni o rinnovamenti che aumentano il valore dell’abitazione, i costi possono essere scaricati in proporzione sull’affitto.
- Standard locali e del quartiere: se il canone di affitto è significativamente inferiore a quello di oggetti comparabili nel quartiere, può essere modificato, ma solo fornendo la prova di almeno cinque oggetti comparabili.
Non sono ammessi aumenti forfettari senza una motivazione oggettiva o basati su confronti di mercato puramente speculativi.
A quanto può ammontare l’aumento del canone di affitto?
L’aumento deve essere proporzionato e oggettivamente giustificato. Non è previsto un limite massimo fisso in franchi, tuttavia vi sono delle soglie imposte dalla legge:
- Tasso d’interesse di riferimento: un aumento dello 0,25% del tasso d’interesse di riferimento corrisponde a circa il 3% del canone di affitto netto.
- Compensazione del rincaro: è possibile scaricare un massimo del 40% dell’inflazione.
- Aumento dei costi e investimenti: nel calcolo può essere incluso, in proporzione, solo l’onere aggiuntivo effettivo.
- Affitti comparabili: devono essere oggettivamente comprensibili (posizione, dimensioni, dotazioni simili ecc.).
Forma e termini: ecco come va comunicato l’aumento del canone di affitto
Affinché un aumento del canone di affitto sia valido, devono essere rispettate chiare regole formali:
- Formulario ufficiale: la notifica deve essere effettuata utilizzando il formulario ufficiale del cantone di competenza.
- Consegna puntuale: la notifica deve pervenire al più tardi dieci giorni prima dell’inizio del periodo di disdetta.
- Obbligo di motivazione: l’aumento deve essere comprensibile e pienamente giustificato, con indicazioni specifiche su tasso d’interesse, inflazione o investimenti.
Cosa fare in caso di aumento del canone di affitto?
Se avete ricevuto un aumento del canone di affitto, dovete seguire i passaggi successivi:
- Prestare attenzione al termine: l’aumento può essere contestato presso l’autorità di conciliazione entro 30 giorni dal ricevimento della notifica.
- Controllare (o far controllare) l’aumento: valutare la motivazione o farla verificare da persone esperte.
- Ricorrere alla protezione giuridica per chiarire legalmente le pretese.
- Puntare a una soluzione amichevole: la mediazione con il supporto di un’autorità di conciliazione può spesso essere d’aiuto.
Suggerimento: potete utilizzare il Calcolatore canone locativo dell’Associazione Svizzera Inquilini per verificare autonomamente un aumento del canone di affitto.
Quando avete diritto a una riduzione del canone affitto?
È possibile richiedere una riduzione del canone di affitto alle seguenti condizioni:
- Riduzione del tasso d’interesse di riferimento: se il tasso d’interesse di riferimento diminuisce, avete diritto a una corrispondente riduzione dell’affitto.
- Difetti dell’appartamento: muffa, inquinamento acustico, impianti di riscaldamento difettosi o altri inconvenienti possono giustificare una riduzione del canone di affitto.
- Annullamento di prestazioni: se ad esempio l’ascensore viene chiuso o un locale della cantina diventa inutilizzabile, avete diritto a una riduzione.
- Affitto iniziale eccessivo: in caso di nuova acquisizione, il canone di affitto può essere rivisto entro 30 giorni dal trasferimento ed eventualmente ridotto.
Suggerimento: verificate il vostro diritto a una riduzione del canone di affitto presso l’Associazione Svizzera Inquilini.
Come richiedere una riduzione del canone di affitto
- Redigere una motivazione per la riduzione del canone di affitto e informare il locatore per iscritto
- Stabilire un termine per la rettifica
- In caso di rifiuto: ricorrere all’autorità di conciliazione
- Coinvolgere l’assicurazione di protezione giuridica Orion
Un modello gratuito di lettera per la richiesta di riduzione del canone di affitto è disponibile su orion.ch.
Supporto competente da parte dell’assicurazione di protezione giuridica Orion
Che si tratti di un aumento o di una riduzione del canone di affitto, le controversie legali con i locatori sono spesso fonte di incertezza. L’assicurazione di protezione giuridica Orion vi offre una protezione completa:
- Segnalate il vostro caso giuridico online, 24 ore su 24.
- Il servizio di consulenza giuridica indipendente esaminerà attentamente la vostra situazione, vi fornirà informazioni competenti e discuterà con voi i passi successivi.
I temi dell’aumento o della riduzione del canone di affitto sono spesso fonte di incertezze. L’Orion assicurazione di protezione giuridica vi sostiene offrendovi una hotline con avvocati e avvocate, una consulenza online e il pagamento delle spese processuali.
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