Lacune previdenziali: ecco i fattori di rischio

 Donna con bambino sulla spiaggia

Lacune previdenziali: ecco i fattori di rischio

Molte persone sono preoccupate per la loro situazione finanziaria in vecchiaia, spesso a ragione. Chi affronta il problema di eventuali lacune previdenziali ha già compiuto il primo passo verso un miglioramento.
«In vecchiaia avrò abbastanza soldi per vivere bene?» Questa domanda tormenta molte persone. Sappiamo dallo studio «Fairplay» che spesso c'è un divario tra desideri e realtà. Anche nel barometro svizzero delle apprensioni, il tema delle lacune previdenziali è una questione perenne e rappresenta una delle maggiori preoccupazioni per il 37% degli intervistati.

«Ho anch’io una lacuna nella previdenza?»

Meno noto è il fatto che possono sorgere lacune previdenziali anche nei rischi della vita, quali «incapacità di guadagno/invalidità permanenti» e «caso di decesso». L’esperienza insegna che la maggior parte delle persone hanno una lacuna previdenziale per almeno uno dei tre rischi, spesso anche per tutti i tre. 

Ma come si possono individuare queste lacune e, soprattutto, come si possono colmare? Non esiste una risposta univoca a queste domande. La situazione previdenziale è infatti unica come la storia di ogni persona, ogni caso è a sé.  

Ciononostante vi sono determinati «fattori di rischio» che determinano lacune previdenziali:

  • anni senza attività lavorativa, ad es. dedicati all’educazione dei figli
  • anni con reddito basso, ad esempio dovuti a un lavoro a tempo parziale
  • lunghi tempi di formazione o immigrazione in Svizzera da adulti
  • lavoro autonomo  
  • eventi inattesi della vita, come il divorzio
  • proprietà di abitazione
  • figli

Nel capoverso seguente potete informarvi in modo approfondito sui temi che per voi sono importanti. Cliccate su di essi per scoprire nel dettaglio in che modo i vari fattori di rischio si ripercuotono sulla vostra situazione previdenziale personale. Riceverete inoltre consigli su cosa fare per migliorare la vostra situazione previdenziale. 

In ogni caso, vi consigliamo di farvi una prima idea con il nostro calcolatore della previdenza. Successivamente vale la pena discutere la vostra situazione con una o un consulente ed effettuare un’analisi individuale, affinché possiate colmare le vostre lacune previdenziali in modo mirato. 

Fattori di rischio per un lacuna previdenziale – per saperne di più

Per alcuni anni non ho lavorato

Il sistema previdenziale svizzero dei tre pilastri si basa sul caso standard in cui una persona lavora per l’intera vita attiva in un impiego fisso effettuando annualmente i versamenti nel primo e nel secondo pilastro. Ecco perché, le pause lavorative spesso causano lacune previdenziali. 

1° pilastro 

Una rendita AVS completa, attualmente pari a CHF 29’400 all’anno (situazione al 2023), viene corrisposta solo a fronte del versamento di 44 anni di contributi AVS, con un reddito medio di almeno CHF 88’200. Chi presenta delle interruzioni nel versamento dei contributi, automaticamente non percepirà la rendita completa nel primo pilastro. Ecco perché è importante versare l’importo minimo annuo anche, ad es., durante gli studi. Ammonta a CHF 514 (situazione al 2023). Entro cinque anni è anche possibile effettuare un pagamento suppletivo per gli anni contributivi mancanti. 

Se siete coniugati e il vostro coniuge svolge un’attività lucrativa, in quanto persona senza attività lucrativa siete esentate dall’obbligo di versamento dei contributi e vi vengono comunque accreditati anni contributivi. In più vengono computati accrediti per compiti educativi e assistenziali. 

Consiglio: 
Indicando il proprio numero AVS, è possibile richiedere presso ogni istituto cantonale delle assicurazioni sociali (IAS) un estratto del conto individuale (cosiddetto «estratto CI») e scoprire qual è la rendita AVS prevista. Lì potrete anche richiedere se è eventualmente possibile integrare gli anni di contribuzione mancanti.  

L’estratto conto può essere ordinato anche direttamente presso l’ufficio informativo AVS/AI.

Importante a sapersi: per le persone coniugate è previsto un tetto massimo per quanto riguarda i diritti pensionistici. La somma delle rendite AVS dei due coniugi non può superare il 150% della rendita individuale massima. Attualmente (situazione al 2023) si tratta di CHF 44’100.  

2° pilastro 

Anche nel secondo pilastro, della previdenza professionale, vale quanto segue: per ogni anno contributivo non versato, scende la somma complessiva del capitale risparmiato, e quindi l’importo della rendita, così come eventualmente le prestazioni di rischio in caso di decesso o di incapacità di guadagno.  

Consiglio:
Nell’estratto della cassa pensioni, che vi viene recapitato ogni anno e che potete ordinare in qualsiasi momento, è riportata la previsione relativa al capitale di vecchiaia. Al momento del pensionamento avete generalmente la possibilità di prelevare l’intero capitale, di richiedere il versamento di una rendita o di combinare entrambe le opzioni. La previsione relativa alla vostra rendita di vecchiaia LPP è riportata anch’essa nell’estratto della cassa pensioni, così come l’importo delle vostre prestazioni di rischio in caso di incapacità di guadagno e decesso. Scoprite inoltre se esiste un «potenziale di riscatto». Si tratta dell’importo che potrete versare nel secondo pilastro in un secondo momento. Chiedete una consulenza per sapere se un simile riscatto è utile nel vostro caso e come ottimizzarlo dal punto di vista fiscale. 

3° pilastro 

Le pause lavorative possono ripercuotersi anche nella previdenza vincolata, ossia nel pilastro 3a. È infatti possibile effettuare versamenti nel pilastro 3a solo se si svolge un’attività lavorativa e il reddito da attività lucrativa è superiore a CHF 2’300 all’anno. I versamenti sono possibili solo per l’anno in corso, mentre quelli retroattivi non sono ammessi. 

Consiglio:
Alcune soluzioni assicurative 3a di Zurich prevedono, in caso di interruzione dell’attività lavorativa o di disoccupazione, l’opzione di passare l’assicurazione a una soluzione 3b. A seconda della durata della pausa lavorativa, conviene altrimenti optare per una nuova soluzione 3b supplementare, per poter comunque provvedere per la vecchiaia con un risparmio fiscale.  

Lavoro a tempo parziale o in un settore con reddito basso

Il sistema svizzero dei tre pilastri è concepito per un reddito medio di CHF 88’200. Se il denaro guadagnato è costantemente più basso, ad esempio a causa del lavoro parziale, questo determina inevitabilmente anche un reddito più basso in vecchiaia e spesso una minore copertura in caso di incapacità di guadagno o di decesso. 

1° pilastro 

La rendita di vecchiaia AVS del primo pilastro viene calcolata in base al reddito medio per l’intera vita. Per ottenere la rendita completa, occorre versare contributi per 44 anni.  

Importante a sapersi: alle persone coniugate viene corrisposto, dopo il pensionamento AVS del secondo coniuge, complessivamente al massimo il 150% della rendita AVS massima prevista per la persona singola.  

Consiglio:
Indicando il proprio numero AVS, è possibile richiedere presso ogni istituto cantonale delle assicurazioni sociali (IAS) un estratto del conto individuale (cosiddetto «estratto CI») e scoprire così qual è la rendita AVS prevista o a quanto ammonterebbero le prestazioni in caso di invalidità o di decesso. Lì potrete anche richiedere se è eventualmente possibile integrare gli anni di contribuzione mancanti.  

L’estratto conto può essere ordinato anche direttamente presso l’ufficio informativo AVS/AI.

2° pilastro 

Nel secondo pilastro i redditi bassi incidono in misura molto maggiore: i contributi, infatti, non vengono prelevati dal reddito lordo, bensì viene detratto un importo fisso pari a CHF 25’725 (situazione al 2023), la cosiddetta «deduzione di coordinamento», che è pari a 7/8 della rendita AVS massima. Lo scopo della deduzione di coordinamento è di evitare che i contributi della cassa pensioni siano prelevati sulle componenti salariali già assicurate dal primo pilastro. Per i lavoratori a tempo parziale la deduzione di coordinamento comporta che solo una parte relativamente esigua del salario viene presa in considerazione per il calcolo del salario LPP assicurato. Questo si ripercuote sulle loro prestazioni dopo il pensionamento ed eventualmente anche sulla copertura del rischio in caso di incapacità di guadagno o di decesso. 

Consiglio: 
Alcune casse pensioni riducono la deduzione di coordinamento per i lavoratori a tempo parziale in base al grado di occupazione e possono così ridurre la lacuna previdenziale dei collaboratori. Informatevi su come funzionano le cose presso la vostra cassa pensioni. 

3° pilastro 

A partire da un reddito da attività lucrativa annuo di CHF 2’300 è in generale possibile versare contributi nella previdenza vincolata del pilastro 3a. Nel caso dei redditi bassi la difficoltà è costituita soprattutto dal fatto che non rimane abbastanza denaro per la previdenza.  

Consiglio:
Anche se il margine finanziario è modesto, dovreste comunque provare a versare perlomeno una piccola somma nel pilastro 3a. Dal momento che il contributo è deducibile dal reddito imponibile, risparmiate una parte del premio nelle imposte.  

A seconda del vostro profilo, l’opzione migliore per voi potrebbe essere una soluzione assicurativa o un conto 3a.

Argomenti a favore della soluzione assicurativa: Potete includere diverse componenti di rischio, ad es. l’esonero dal pagamento dei premi in caso di incapacità di guadagno. Così potrete essere certi di raggiungere effettivamente il vostro obiettivo di risparmio. Nel caso di una soluzione assicurativa stipulate una polizza di previdenza con una durata contrattuale fissa e vi impegnate a versare regolarmente un determinato importo. Questo favorisce la disciplina, sebbene sussistano anche qui possibilità di adeguamento. 

Argomenti a favore di un conto 3°: Siete completamente flessibili e a fine anno potete decidere spontaneamente quanto denaro vi rimane per la previdenza. 

In quanto lavoratore a tempo parziale avrete presumibilmente anche lacune nella copertura contro i rischi della vita, decesso e incapacità di guadagno. Questi possono essere coperti tramite il pilastro 3a o il pilastro 3b (previdenza libera). Ci sono argomenti a favore per entrambe le varianti. La cosa importante è che vi assicuriate. 

La mia formazione è stata lunga o sono arrivato in Svizzera solo da adulto

Se iniziate a versare contributi nel sistema svizzero dei tre pilastri solo dopo aver compiuto 21 anni, ne conseguono inevitabilmente delle lacune. Più tardi iniziate a versare i contributi, maggiori saranno le lacune.

1° pilastro 

Gli studenti sono tenuti a versare un importo minimo nell’AVS, pari a CHF 514, a partire dal compimento dei 20 anni. Al compimento dei 25 anni deve essere versato un contributo in base alle proprie condizioni sociali. 

Il versamento dei contributi AVS è assolutamente consigliato per evitare che la rendita AVS venga successivamente decurtata per la mancanza di anni di contribuzione. 

Chi si trasferisce in Svizzera solo in età adulta non ha invece la possibilità di compensare gli anni di contribuzione mancanti nell’AVS e dovrà accontentarsi di una rendita AVS più bassa (circa 2,3% per ogni anno di contribuzione mancante). 

Consiglio: 
Prendete sul serio l’obbligo di contribuzione AVS e in caso di soggiorni temporanei all’estero integrate gli anni di contribuzione mancanti.

Se siete immigrati in Svizzera, indicando il vostro numero AVS, è possibile richiedere presso ogni istituto cantonale delle assicurazioni sociali (IAS) un estratto del conto individuale (cosiddetto «estratto CI») e scoprire così qual è la rendita AVS prevista o a quanto ammonterebbero le prestazioni in caso di invalidità o di decesso. Lì potrete anche richiedere se è eventualmente possibile integrare gli anni di contribuzione mancanti.  

L’estratto conto può essere ordinato anche direttamente presso l’ufficio informativo AVS/AI.

Se avete già lavorato nel vostro paese d’origine, avrete maturato diritto pensionistici anche da quella attività. Potete richiedere informazioni al riguardo rivolgendovi agli opportuni uffici statali. Qualora decidiate di rimanere in Svizzera anche dopo il pensionamento AVS, dovrete eventualmente richiedere la relativa rendita direttamente nel vostro paese di provenienza. Informatevi per tempo, in modo da poter tenere conto di questa quota di rendita nella vostra pianificazione. 

2° pilastro 

Nella previdenza professionale la legge prevede che i contributi per il pensionamento vengano versati a partire dal compimento dei 25 anni. Se la vostra vita professionale inizia più tardi o immigrate dall’estero, si creano delle lacune nella vostra previdenza professionale. A seconda di quanto previsto dal vostro piano previdenziale, avete la possibilità di versare in un secondo momento il capitale mancante effettuando il cosiddetto «riscatto» nella cassa pensioni.

Consiglio:
Nel certificato della cassa pensioni che ricevete ogni anno dal vostro datore di lavoro scoprite se esiste un «potenziale di riscatto». Si tratta dell’importo che potreste versare nel secondo pilastro in un secondo momento per migliorare la vostra previdenza per la vecchiaia ed eventualmente anche le vostre prestazioni della cassa pensioni per i rischi di decesso e di incapacità di guadagno. Chiedete una consulenza per sapere se un simile riscatto è utile nel vostro caso e come ottimizzarlo dal punto di vista fiscale. 

3° pilastro 

Se prevedete delle lacune nel primo e nel secondo pilastro, diventa ancora più importante per voi versare in modo sistematico e possibilmente completo nel terzo pilastro.

In quanto persona che esercita un’attività lucrativa con cassa pensioni potete versare nel pilastro 3a (previdenza vincolata) al massimo CHF 7’056 all’anno (situazione al 2023). L’importo è integralmente deducibile dal reddito imponibile. Il denaro rimane tuttavia bloccato fino a cinque anni prima del pensionamento e può essere prelevato prima solo in casi eccezionali, ad es. per l’avvio di un’attività autonoma, il finanziamento di una proprietà di abitazione a uso proprio o se si lascia definitivamente la Svizzera. Se siete coniugati e lavorate entrambi, è possibile dedurre dal reddito imponibile i contributi 3a di entrambi i coniugi. 

Il terzo pilastro vi offre anche la possibilità di colmare eventuali lacune nel settore dei rischi (decesso e incapacità di guadagno) che potrebbero essere dovute, tra l’altro, a un ingresso tardivo nel sistema previdenziale svizzero. 

Consiglio:
Non avvaletevi solo della previdenza vincolata del pilastro 3a, ma anche della previdenza libera nell’ambito del pilastro 3b, migliorando così la vostra situazione previdenziale in modo flessibile. Se sono soddisfate determinate condizioni, nel pilastro 3b la somma di versamento è esentasse. Come copertura contro i rischi di decesso e incapacità di guadagno potete stipulare anche assicurazioni di rischio sulla vita sia nel pilastro 3a che nel pilastro 3b.

Sono o ero un lavoratore autonomo

Le persone che esercitano un’attività autonoma sono particolarmente esposte al rischio di lacune previdenziali. In quanto imprenditrici o imprenditori vi capita di guadagnare di più o di meno, a seconda dell’andamento degli affari. E, soprattutto, a inizio anno probabilmente non sapete ancora quanto guadagnerete nel corso dell’anno. Motivo in più per dedicare un’attenzione particolare al tema della «previdenza». 

1° pilastro 

Le persone con attività autonoma sono tenute a versare contributi AVS a partire dal 1° gennaio successivo al compimento dei 17 anni; tali contributi dovranno essere versati anche per i propri collaboratori. Lavoratrici e lavoratori indipendenti si fanno anche personalmente carico del contributo del datore di lavoro, a meno che non siano assunti presso la propria azienda, ad es. nell’ambito di una S.a.g.l. A partire da un reddito annuo di CHF 58’800, l’aliquota di premio per gli autonomi per AVS/AI/IPG è complessivamente pari al 10,0% del reddito soggetto all’obbligo di contribuzione: l’8,1% per l’AVS, l’1,4% per l’AI e lo 0,5% per l’IPG (per servizio militare e congedo di maternità). Lavoratrici e lavoratori indipendenti non versano contributi all’assicurazione contro la disoccupazione e non sono pertanto assicurati contro la disoccupazione. 

La rendita di vecchiaia AVS del primo pilastro viene calcolata in base al reddito medio per l’intera vita. Per ricevere una rendita completa occorre versare contributi per 44 anni e aver avuto un reddito annuo medio non inferiore a CHF 88’200.  

Importante a sapersi: alle persone coniugate viene corrisposto, dopo il pensionamento AVS del secondo coniuge, complessivamente al massimo il 150% della rendita AVS massima prevista per la persona singola.  

Consiglio:
Preventivate mensilmente i contributi AVS, per evitare brutte sorprese al momento della scadenza dell’acconto trimestrale o se viene fatturato l’importo definitivo.

Indicando il proprio numero AVS, è inoltre possibile richiedere presso ogni istituto cantonale delle assicurazioni sociali (IAS) un estratto del conto individuale (cosiddetto «estratto CI») e scoprire qual è la rendita AVS prevista o a quanto ammonterebbero le prestazioni in caso di invalidità o di decesso. Lì potrete anche richiedere se è eventualmente possibile integrare gli anni di contribuzione mancanti. 

L’estratto conto può essere ordinato anche direttamente presso l’ufficio informativo AVS/AI.

2° pilastro 

La previdenza professionale ai sensi della LPP non è obbligatoria per i lavoratori e le lavoratrici indipendenti. Chi lo desidera può aderire volontariamente a una cassa pensioni. Lo stesso vale per l’assicurazione infortuni (LAINF). 

Se siete affiliati a una cassa pensioni, valgono fondamentalmente le stesse regole previste per i dipendenti. Avete tuttavia l’opportunità di adeguare la configurazione della vostra cassa pensioni alle vostre esigenze personali e di includere prestazioni sovraobbligatorie, sia nella previdenza per la vecchiaia sia anche nelle prestazioni di rischio. 

Consiglio:
Richiedete una consulenza approfondita sul tema cassa pensioni, in modo da trovare una soluzione che sia perfettamente adatta alle vostre esigenze. In questo contesto, prestate attenzione non solo alla strategia d’investimento, alla remunerazione ottenuta finora e alla struttura dei costi, bensì anche alle prestazioni di rischio in caso di decesso e invalidità. Chiarite inoltre quanto sia flessibile la soluzione specifica, sono previste ad esempio soluzioni per il pensionamento parziale, una data di pensionamento anticipata o più tardiva? 

3° pilastro 
Qualora non siate affiliati ad alcuna cassa pensioni, in quanto lavoratrice o lavoratore indipendente avete la facoltà di versare nel pilastro 3a fino al 20% del vostro reddito netto, tuttavia fino a un massimo di CHF 35’280 (situazione al 2023). In questo caso, il terzo pilastro diventa il pilastro principale del vostro reddito in vecchiaia, perché altrimenti potrete contare solo sulle prestazioni di base dell’AVS. È quindi particolarmente importante che cerchiate la soluzione ottimale per voi. 

Per le lavoratrici o i lavoratori indipendenti con cassa pensioni si applicano in linea di principio le stesse regole previste per i dipendenti, annualmente possono versare nel pilastro 3a fino a un importo di CHF 7’056 (situazione al 2023).

Anche per i lavoratori e le lavoratrici indipendenti vale quanto segue. Il denaro nel pilastro 3a rimane bloccato fino a cinque anni prima del pensionamento e può essere prelevato solo in casi eccezionali, ad es. per il finanziamento della proprietà di abitazione a uso proprio o qualora si lasci definitivamente la Svizzera.  

Consiglio:
In quanto imprenditrici o imprenditori siete in ogni caso chiamati ad assumervi molti rischi. Distribuite il rischio nel terzo pilastro e ripartite il vostro denaro su diversi operatori. Un pagamento scaglionato degli importi può essere interessante sul piano fiscale. Chiedete una consulenza al riguardo. 

Divorzio o ho già divorziato

Eventi inaspettati della vita, come un divorzio, si ripercuotono anche sulla propria situazione previdenziale, spesso in tutti e tre i pilastri.

1° pilastro 

Un divorzio ha ripercussioni sulla previdenza del primo pilastro soprattutto quando voi stessi non esercitate alcuna attività lucrativa. Durante il matrimonio eravate infatti coassicurati o coassicurate tramite il coniuge che svolgeva un’attività lucrativa. Questa copertura viene meno dopo il divorzio e dovrete farvi carico dei propri contributi AVS. 

Una volta raggiunta l’età AVS, i contributi AVS versati per la durata del matrimonio vengono automaticamente ripartiti tra i coniugi.

2° pilastro 

A seconda del regime dei beni, in caso di divorzio entrambi i coniugi hanno diritto alla metà degli importi versati durante gli anni di matrimonio e fino alla presentazione della richiesta di divorzio. Se questo implichi un miglioramento o peggioramento della propria situazione previdenziale dipende da chi dei due ha avuto un reddito più elevato e dalla qualità della rispettiva cassa pensioni. Importante: si dovrà tener conto anche dell’avere di libero passaggio di precedenti attività lucrative, qualora sia stato generato durante il matrimonio. 

3° pilastro 

Qualora non sia stata concordata una separazione dei beni, anche gli averi del pilastro 3a e del pilastro 3b risparmiati durante il matrimonio dovranno essere suddivisi in caso di divorzio. Tuttavia, gli averi del pilastro 3a vengono generalmente corrisposti solo al momento del pensionamento. 

Consiglio: 
Richiedete una consulenza globale per capire quali sono gli effetti del divorzio sulla vostra situazione previdenziale personale e le opzioni a vostra disposizione.

Possiedo una proprietà di abitazione

Se siete proprietarie o proprietari di un’abitazione in Svizzera, è molto probabile che non abbiate finito di pagare la vostra casa, ma che sussista un’ipoteca di diverse centinaia di migliaia di franchi svizzeri. Non avete più l’affitto mensile da pagare, ma in compenso dovete sostenere spese fisse per la vostra ipoteca.  

Idealmente dovreste esaminare la situazione previdenziale e colmare possibili lacune prima dell’acquisto della proprietà di abitazione, soprattutto in considerazione dei rischi di incapacità di guadagno e caso di decesso.

1° pilastro 

Il primo pilastro eroga prestazioni dopo il pensionamento o eventualmente in caso di incapacità di guadagno permanente (invalidità). In caso di decesso, anche il vostro coniuge e i vostri figli minorenni o in formazione riceverebbero del denaro. Ma queste prestazioni sarebbero sufficienti per continuare a mantenere l’immobile? Sarebbe opportuno rispondere tempestivamente a questa domanda. 

Dovreste chiedervi precocemente se il vostro immobile è ancora sostenibile dopo il pensionamento, se potreste permettervi il vostro immobile anche in caso di incapacità di guadagno e se la vostra famiglia riuscirebbe ancora a finanziare la casa in caso di decesso.

Consiglio:
Indicando il proprio numero AVS, è possibile richiedere presso ogni istituto cantonale delle assicurazioni sociali (IAS) un estratto del conto individuale (cosiddetto «estratto CI») e scoprire così qual è la rendita AVS prevista o a quanto ammonterebbero le prestazioni in caso di invalidità o di decesso. 

L’estratto conto può essere ordinato anche direttamente presso l’ufficio informativo AVS/AI.

2° pilastro 

Anche il secondo pilastro eroga prestazioni in vecchiaia, in caso di incapacità di guadagno o di decesso. Nel vostro certificato della cassa pensioni è riportato a quanto ammontano gli averi previsti. Qualora abbiate usato gli averi della cassa pensioni per finanziare la vostra proprietà di abitazione, questo ha determinato una lacuna previdenziale con ripercussioni non solo sul vostro reddito in vecchiaia, ma anche eventualmente sulla vostra copertura dei rischi in caso di incapacità di guadagno e di decesso.  

Consiglio:
Per valutare se, come e quando reintegrare gli importi prelevati tramite il riscatto nella cassa pensioni o se può essere utile un ammortamento tramite il secondo pilastro, occorre considerare molti aspetti. Chiedete una consulenza globale. 

3° pilastro 

Il terzo pilastro consente di colmare eventuali lacune previdenziali del primo e del secondo pilastro, non solo per quanto riguarda il reddito in vecchiaia, ma anche per i casi di incapacità di guadagno o di decesso. Tramite il pilastro 3a avete anche la possibilità di ammortizzare indirettamente la vostra ipoteca. Avete utilizzato gli averi del terzo pilastro per aumentare il vostro capitale proprio? In tal caso dovreste cercare di colmare per quanto possibile la lacuna previdenziale che ne è conseguita. Chiedete una consulenza al riguardo. 

Consiglio:
Informatevi sull’entità della lacuna previdenziale e richiedete una consulenza al riguardo: basandosi sul vostro estratto CI (prestazioni del primo pilastro) e sul vostro certificato della cassa pensioni (secondo pilastro), il vostro o la vostra consulente potrà indicarvi a quanto ammontano le prestazioni che potreste aspettarvi in vecchiaia, in caso di decesso o di invalidità. Nell’analisi vengono prese in considerazione anche eventuali prestazioni del terzo pilastro. Successivamente, elaborate insieme una soluzione volta a colmare eventuali lacune in modo mirato. Una pianificazione pensionistica e finanziaria risulta particolarmente utile all’approssimarsi del pensionamento, soprattutto per i proprietari e le proprietarie di abitazioni. 

Ho figli minorenni

Lo avete già intuito: i figli sono costosi, più crescono, più aumentano le spese. Oltre ai maggiori costi per abitazione, cibo, vestiti, mobili e vacanze, sorgono anche spese per la custodia dei figli, gli hobby e le attività sportive o la formazione. Allo stesso tempo, i genitori spesso hanno anche entrate minori, perché uno dei due ha probabilmente ridotto il proprio grado di occupazione.  

Tra le uscite più cospicue e le minori entrate spesso non rimangono abbastanza soldi per i risparmi. È quindi particolarmente importante verificare la propria situazione previdenziale. Infatti non siete responsabili solo di voi stessi, ma anche della tutela dei vostri figli. 

1° pilastro 

In caso di invalidità, una rendita AI spetterebbe non solo a voi, ma anche ai vostri figli che percepirebbero infatti una rendita per figli di invalidi fino alla conclusione della prima formazione (al massimo fino a 25 anni). In caso di decesso, i vostri figli percepirebbero invece una rendita per orfani. Se anche il o la partner abbia diritto a una rendita per vedove o vedovi dipende da diverse circostanze.

Anche se non esercitate un’attività lucrativa, in quanto genitore vi vengono computati per la vecchiaia accrediti per i compiti educativi. Inoltre, in quanto persona coniugata senza attività lucrativa beneficiate dei contributi AVS del coniuge che esercita un’attività lucrativa.  

Consiglio:
Indicando il proprio numero AVS, è possibile richiedere presso ogni istituto cantonale delle assicurazioni sociali (IAS) un estratto del conto individuale (cosiddetto «estratto CI») e scoprire così qual è la rendita AVS prevista o a quanto ammonterebbero le prestazioni in caso di invalidità o di decesso. Lì potrete anche richiedere se è eventualmente possibile integrare gli anni di contribuzione mancanti.  

L’estratto conto può essere ordinato anche direttamente presso l’ufficio informativo AVS/AI.

2° pilastro 

Anche il secondo pilastro eroga prestazioni in vecchiaia, in caso di eventuale incapacità di guadagno o in caso di decesso. Anche i vostri figli percepirebbero una rendita per figli di invalidi o una rendita per orfani in caso di decesso. In determinate circostanze, anche il coniuge o il o la partner convivente percepirebbe eventualmente una rendita per vedovi o vedove.  

Consiglio:
Chiarite se, in caso d’incapacità di guadagno o di decesso, le prestazioni attese sarebbero sufficienti per la vostra famiglia o se sussiste una lacuna previdenziale ed è necessaria una copertura privata supplementare. Se avete avuto figli tardi, questi potrebbero essere ancora in formazione dopo il vostro pensionamento, con il relativo fabbisogno finanziario. Il certificato della cassa pensioni vi fornisce una prima idea. Mediante un’analisi previdenziale la vostra o il vostro consulente potrà illustrarvi come interagiscono i due pilastri e dove sussiste la necessità di una copertura supplementare.  

Importante per il o la partner in concubinato: registratevi assolutamente come partner presso l’altra cassa pensioni e chiarite le prestazioni a cui avreste diritto. Queste, infatti, possono variare a seconda del regolamento. 

3° pilastro 

Il terzo pilastro consente di colmare eventuali lacune previdenziali del primo e del secondo pilastro, non solo per quanto riguarda il reddito in vecchiaia, ma anche per i casi di incapacità di guadagno o di decesso. L’importante è che nella pianificazione della vostra previdenza, prendiate sempre in considerazione anche le esigenze dei vostri figli: chi si occuperebbe di loro, ad esempio se dovesse subentrare per voi la non autosufficienza o, addirittura, il decesso? Questo comporterebbe spese di servizio sociale supplementari? Come potete assicurarvi che la vostra famiglia continui a vivere nel consueto ambiente anche in caso di decesso? Chiedete una consulenza al riguardo.

Altri articoli

Due donne guardano un documento

Il tempo parziale non esclude una buona previdenza

Figli o carriera? Oggi non è più necessario scegliere: il mondo è molto più flessibile e il tempo parziale largamente diffuso.
Donna e uomo

Donne e previdenza: come ottenere di più dai vostri risparmi

Come evidenziato da un recente studio dell’istituto di ricerca Sotomo, le donne hanno più spesso lacune previdenziali rispetto agli uomini e di conseguenza un maggiore rischio di difficoltà finanziarie in età avanzata.
La famiglia vaga per la campagna

Il concetto dei tre pilastri: la panoramica

Qual è il significato dei tre pilastri? Chi versa quanto? Di cosa dovete occuparvi? Il concetto dei tre pilastri può essere fonte di confusione. In questo articolo trovate una panoramica del sistema previdenziale svizzero.
Donna e puzzle

Reddito nella terza età: divario tra desiderio e realtà

Il reddito di vecchiaia potrebbe rappresentare per molte persone un profondo divario tra desiderio e realtà. Tuttavia, pochi ne sono consapevoli, perché spesso mancano le conoscenze in tema di previdenza.